Fukushima mon amour

Centinaia di incidenti nucleari taciuti che generano più dubbi che elettricità

Tempo fa scrissi un articolo che parlava degli incidenti nucleari che non fanno notizia, quelli di routine, secondo gli addetti ai lavori, quelli da nascondere, secondo molti altri.

Fattostà, che questi incidenti accadono molto più spesso di quanto si possa immaginare, e solo per il fatto di non avere una eco mondiale, e non provocare morti nell’immediato non vuol dire che non siano importanti, semplicemente non hanno tutti i caratteri della notizia.

Di certo nessuno verrà a dire che anche dei piccoli incedenti nucleari possono provocare a lungo termine (come è stato ampiamente dimostrato) tumori e mutazioni del Dna nell’uomo quanto negli animali.

Ad oggi però, è ancor più interessante andare a leggersi quest’elenco di “piccoli” incidenti, avvenuti nel silenzio generale, perché oggi abbiamo ancora davanti agli occhi la tragedia di Fukushima e non solo per via dell’ondata emozionale che ha suscitato.

Ricordate appena successe? Dissero subito che non c’era pericolo, che tutto aveva tenuto. Poi il livello fu alzato gradualmente dal 3 iniziale al 4, poi così via fino al massimo della scala, ovvero il 7, lo stesso di Chernobyl. Le polemiche in Giappone furono furenti, perché coloro che dovevano verificare la pericolosità sapevano benissimo e fin dall’inizio che l’entità del danno era di un livello altissimo, ma per tenere a freno la stampa e non generare ulteriore panico si optò per la politica del “un po’ alla volta”.

L’intento di questa rubrica è generare dubbi, e quello più grande che ci viene è questo:

E se anche per i casi sotto riportati sia stato applicato il modello disinformativo  di Fukushima?

Questo è il dubbio.

La certezza invece, è che in alcuni casi, questi incidenti minori hanno comunque avuto un gravissimo impatto per la popolazione circostante che li ha subiti.

Prima d’iniziare vogliamo solo ricordavi che gli incidenti nucleari, di vario livello, sono stati 71 nel 2008, 75 nel 2009 ed una sessantina dall’inizio del 2010 ad oggi, Fukushima inclusa.

 

Partiamo con la centrale di  Tricastin, nel sud della Francia, a soli 160 Km dal confine Italiano dove nel 2008 si sono verificati ben 5 incidenti, il più significativo dei quali Il 7  Luglio, quando 30.000 litri d’acqua contaminata d’uranio si rovesciano da una cisterna finendo nei fiumi circostanti con conseguenti contaminazioni della zona, tanto preoccupanti da far parlare l’autorità Francese per la sicurezza nucleare di gravi irregolarità nella tenuta dell’impianto.

 

In Cina, il 12 Maggio 2008,  un violento terremoto proprio nella regione dove sorgono molte centrali nucleari, il Sicchuan, delle quali cinque vicine all’epicentro del sisma. Gli esperti cinesi rassicurarono, ma i loro omologhi stranieri espressero forti dubbi, anche perché in quella regione si trova un reattore adibito alla produzione di Plutonio per testate atomiche, nonché quartier generale della progettazione di armi nucleari. Il terremoto in questione ha devastato la regione e provocato 60.000 morti, e tra correzioni e rettifiche il governo di Pechino non ha saputo delineare con chiarezza le dimensioni del problema nucleare.

 

Il 28 Maggio 2008, in Inghilterra, nella centrale di Sizewell avviene un blackout di cui sono ancora ignoti i motivi dello spegnimento dei reattori. Poi  il 4 Giugno dello stesso anno, da Krsko (Slovenia) a 130 km in linea d’aria da Trieste, arriva la notizia di un incedente nucleare. Poco dopo arrivano le prime rassicurazione dei responsabili, che parlano di una semplice fuoruscita di liquido di raffreddamento di uno dei reattori, ma non appena due giorni dopo, in Ucraina,  presso la centrale di Rivna viene comunicata la perdita di 13.000 litri di acqua contaminata.

 

Il 14 giugno 2008, la zona dove sorge la più potente centrale nucleare del mondo, nel nord del Giappone, viene colpita da un violento terremoto, ma anche in questo caso i responsabili fanno sapere di aver subito solamente la fuoriuscita di acqua radioattiva senza conseguenze per l’ambiente.

 

I nostri vicini Spagnoli nel periodo dal 28 giugno al 1 luglio hanno fatto i conti con ben quattro reattori (degli otto totali presenti sul territorio iberico) soggetti a “disfunzioni” non meglio precisate e sempre ritenute senza conseguenze per l’ambiente e le persone. L’ente di sicurezza Spagnolo, è bene ricordalo, è lo stesso che aspettò l’aprile del 2008 per comunicare una fuoriuscita di materiale radioattivo avvenuto nella stessa centrale nel novembre del 2007.

 

Il 3 Luglio in Corea del Sud, l’impianto di Ul-jin si blocca per la mancanza d’acqua al generatore di vapore per motivi che, per loro stessa ammissione, sono ignoti anche ad essi.

 

L’11 Luglio in Svezia, presso la centrale nucleare di Ringhals, che con i suoi quattro reattori produce il 20% circa dell’elettricità consumata in Svezia, si verifica sul tetto di una di essi un incendio che secondo i responsabili dell’impianto, è stato rapidamente spento senza che il reattore potesse costituire in alcun momento una vera minaccia.

 

Il 21 Agosto a Pierrelatte, nel sud della Francia, una fuoriuscita di uranio è stata scoperta dopo un paio di giorni da alcuni operai a lavoro su una canalizzazione interrata delle reti di acque della società Comurhex che non era più utilizzata da tempo.

 

Il 24 Agosto nell’impianto nucleare di Vandellos, vicino Tarragona,  viene fermato il reattore per via delle fiamme divampate nel generatore elettrico. Anche in questo caso le autorità hanno rassicurato i media e la popolazione.

 

Nel Novembre del 2009, circa 150 lavoratori della centrale di Three Mile Island furono trovati  con una dose di radiazioni molto elevata e messi in isolamento.

Nello stesso mese, dai campioni di urina del personale della centrale di Kaiga, India, furono  trovati contaminati svariati operari  con un’elevata dose di radiazioni.

 

Il 23 Dicembre 2009 alcuni operai alla centrale nucleare Darlington, in Canada, riempirono il contenitore sbagliato con un cocktail di acqua e isotopi radioattivi, versandone più di 200mila litri nel Lago Ontario.

 

Sempre in India, ma nel Gennaio del 2010 dalla centrale nucleare Indian Point sono stati rilasciati nella Hudson Valley, a causa di una valvola aperta e non chiusa per due giorni, 2milioni di litri di vapore acqueo contaminato da radiazioni.

Nello stesso mese,  presso la centrale nucleare di Shearon Harris andarono persi circa 4000 litri (1000 galloni) di acqua contaminata con trizio nel suolo circostante alla centrale.

 

Il 5 Febbraio 2010 un reattore nucleare che forniva corrente per 400mila famiglie è stato spento alla centrale di Torness Power in Scozia, per la rottura del trasformatore di un generatore e conseguente perdita di olio. Alcuni abitanti sentirono allarmi accendersi e fumo bianco uscire dalla centrale dopo l’incidente, anche se, i portavoce dell’impianto dichiararono che non c’erano stati danni significativi per l’ambiente.

 

Grazie ad una spedizione Greenpeace, il 15 Febbraio 2010 furono rilevati alti livelli di radioattività nel villaggio di Akokan nel Niger. Akokan sorge presso due importanti miniere di Uranio gestite da affiliate di AREVA, ovvero quella che dovrebbe gestire la rinascita del nucleare in Italia.

 

Ma non di sole contaminazioni si parla, pensate cosa succederebbe se uno degli incidenti di sopra riportati fosse avvenuto nella centrale di  Indian Point (USA), dove il 23 Febbraio 2010 venne a mancare la connessione del sistema dei dati per la risposta alle emergenze con il sistema di monitoraggio delle funzioni critiche, cosa che, è stata valutata come una grossa perdita della capacità di valutazione e di esistenza o meno delle emergenze.

 

Il 26 Febbraio 2010, a Patten (Olanda) due contenitori stoccati dagli anni ’60 (come sono stoccati molti bidoni nella nostra vicinissima centrale di (Borgo Sabotino-LT) nella centrale nucleare vicino la città di Patten appunto, persero materiale radioattivo,  perché  l’influenza delle radiazioni può provocare  una reazione chimica che può a sua volta danneggiare l’acciaio dei contenitori.

 

Non occorre aggiungere l’apice della già troppo citata Fukushima per farsi un’idea ancora più chiara che l’energia nucleare genera più dubbi che elettricità.

Marco Caponera

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13 Comments

  • il bello è che oggi la cassazione sta decidendo se il referendum sul nucleare si dovrà fare oppure no!cioè LORO stanno decidendo..e potrebbero decidere anche di eliminarlo dal referendum.no dico..

  • sempre immaginato che le varie autorità coprissero, mentendo su gravità deegli incidenti ed incidenti stessi a volte!
    Del resto occhio non legge e popolo non si ribella!

    begli stronzi so!!!

    • SONO DEI BASTARDI..PERCHE' SE LA COSA E' DAVVERO EVIDENTE,PRIMA LA MINIMIZZANO E POI I MEDIA CI SI BUTTANO A TROMBA,MENTRE IN ALTRE OCCASIONI FANNO TUTTO DI NASCOSTO MENTRE NOI BEVIAMO ACQUA CONTAMINATA E IN ITALIA AUMENTA DEL 1,5/2% L'INCIDENZA DEI TUMORI NEI BAMBINI, IL DOPPIO DI QUELLA EUROPEA!!! NEL PRIMO ANNO DI VITA L'INCREMENTO E' ANCORA PIU' ELEVATO (3,2%).NEL CORSO DELL'INFANZIA SI AMMALA DI TUMORE UN BIMBO SU 600 (LEUCEMIE E TUMORI CELEBRALI.
      MA VAFFANCULOOOOO!!!!

      • anch'io sono d'accordo con eufrasia, certamente nn ci dicono tutto.questo significa che dobbiamo essere molto più attivi noi!
        quello che ha scritto sonia intanto, mi ha sconvolto,alla luce di tutto l'articolo

  • e pensate che per una legge del 2008 in Italia si può utilizzare il segreto di Stato per tenere segrete informazioni sui luoghi strategici per la produzione di energia..
    magari il nucleare ce lo abbiamo già e nessuno ne sa nullaaaaa!!!!!!!!!!!

  • E' vero luca, e basta provare a cercare uno dei siti indicati su google maps e vedere come sono (sempre per la sicurezza nazionale, eh) ben offuscati-…

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