Franz: il mondo nascosto “Dietro a ogni cosa”

Per l’artista arrivato secondo al Premio Fabrizio De André 2019 si tratta del disco d’esordio. La raffinatezza degli arrangiamenti per archi e fiati scritti in prima persona, l’immediatezza della forma-canzone, l’atmosfera a tratti sognante e cinematografica, tutto confluisce nei brani che compongono “Dietro a ogni cosa”, sintesi perfetta del suo linguaggio musicale

Il senso di sperdimento, l’umana curiosità di omerica memoria, il vagabondaggio mentale debitore di un Joyce o di un Buzzati. In fondo, il viaggio di Franz nel suo disco di debutto è stato, in gran parte almeno idealmente, percorso da tanta letteratura, in particolare nel Novecento. Ma al destino inevitabile dell'”Eterno ritorno dell’uguale, ma con permutazioni diverse” l’uomo non è in grado di sottrarsi. Ed ecco allora che questi vecchi sentieri assumono idee e prospettive sempre diverse, un po’ come le 28 vedute della cattedrale di Rouen di Monet mostravano un’impressione ogni volta differente, pur trattando lo stesso soggetto.
I dieci brani di “Dietro ad ogni cosa” (otto più due Interludi, ad essere precisi), uscito lo scorso 17 aprile per PrimalBox, riprendono proprio questo viaggio interiore, traducendosi in un surreale, ironico e malinconico film senza immagini.
Arrangiato in modo articolato e complesso, si tratta di un lavoro orchestrale e pop al tempo stesso, ispirato al contempo da una buona conoscenza di Conte, De Gregori e Morricone.
Francesco Riva
(al secolo, Franz, appunto) ha un’estrazione da batterista ed una formazione classica, e si sente perfettamente: l’album è prima di tutto pieno di soluzioni ritmiche, sebbene non nel senso canonico del termine. Il risultato è estremamente intrigante, e spettro di una personalità colta e poliedrica, anche nei testi.
Su tutti, l’inquietante opener “Settembre“, esplicitamente ispirata al Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, e “Fred Astaire“, molto “francese” e “paolocontiana” (lorsignori che leggono mi passino il neologismo, suvvia!); brani evocativi che, sperabilmente, sono anche un invito ad andare oltre la musica e le parole. A guardare cosa ci sia dietro il nostro tutto, e a non fermarsi mai. Non male, vero?

Federico Ciampi

Tracklist:
1. Settembre
2. L’America
3. Il Lungo Addio
4. Interludio
5. La Canzone Popolare
6. Ricordi
7. Dietro a Ogni Cosa
8. Secondo Interludio
9. Fred Astaire
10. Gli Specchi

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