Fast Animals and Slow Kids @ Villa Ada (Roma) – 08/2017

C’è una cosa da dire riguardo al concerto dei FASK del 1 Agosto a Villa Ada, e bisogna dirla subito: è stato il loro più bel concerto - a Roma - di sempre.

C’era un’atmosfera particolare sul palco e sotto il palco, c’era la voglia di fare bene e senza errori, c’era la voglia di spaccare tutto, c’era il grande affetto che li lega, c’era -forse- una consapevolezza maggiore a guidare gli strumenti e le voci dei cinque perugini sul palco. Una consapevolezza forse derivata da quel “da oggi viviamo ufficialmente di musica” confessato da un emozionatissimo Aimone al numeroso pubblico di Villa Ada; un traguardo strameritato per i FASK, ottimi artisti e persone meravigliose di una serietà e bontà d’animo che raramente si ritrovano nei (giovani) artisti.

Ma partiamo dall’inizio: a scaldare la serata ci hanno pensato Le Capre a Sonagli, con un set potente suonato nel palco laterale ed Edda, sul palco grande. Su Edda devo fare una confessione: lo adoro; adoro la sua voce, adoro i testi, adoro quel suo modo stralunato di stare sul palco, che sembra sempre stare lì per caso ma poi ti arriva dritto all’anima. A Villa Ada ha mischiato molti brani dal suo ultimo lavoro discografico “Graziosa utopia” e dal precedente “Stavolta come mi ammazzerai?” e “Milano” dal primo “Sempre Biot“. Grande assente della serata (almeno per me) “Tu e le rose“, ma è stata un’assenza che non ha penalizzato il magnifico set che Edda ha regalato al pubblico.

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E poi, da Perugia, sono arrivati i Fast Animals and Slow Kids e si sono presi Roma con un set praticamente ininterrotto che ha sapientemente mischiato i brani di “Cavalli“, “Alaska” e “Forse non è la felicità“, suonando con una foga e una forza che ha incendiato Villa Ada.
Sul palco romano i FASK sono stati accompagnati da Giancane “colui che non sarà mai vecchio”, con cui hanno suonato una versione riarrangiata di “Vecchi di merda” e da Davide Toffolo con la sua “Prova a star con me un altro inverno a Pordenone“.
Nessuno dei cinque ragazzi riusciva a trattenere la propria energia durante il concerto: saltavano, correvano da una parte all’altra, e, soprattutto, suonavano con una forza e un trasporto unici. Le chitarre e i bassi incalzavano, la batteria sembrava una mitragliatrice e la voce di Aimone non ne ha sbagliata una. Il pubblico, dal canto suo, ha cantato insieme alla band, ha sostenuto vari crowd surfing e ha fatto esplodere le transenne antipanico su “Il mare davanti“, evento per cui “Roma avrà per sempre il nostro rispetto”, ha chiosato Aimone dal palco mentre la situazione veniva rimessa in sicurezza con un imprecisato numero di omoni a tenere le transenne.
Non è mancato neanche un momento reggaeton, con l’interpretazione del tormentone “Despacito” nel modo dei FASK: un enorme circle pit sulle note di “Canzone per un abete“.

Il concerto si è concluso con i FASK abbracciati sul palco cantando a cappella insieme al pubblico la strofa finale di “Forse non è la felicità” in un’atmosfera incredibile.

 

Giorgia Molinari

Foto: Gabriele Edoardo Mastroianni 

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7 Comments

  • io li adoro da morire ! e mi sono persa un gran concerto allora !!!! ma andro’ all’ Ama festival,non vedo l’ora !!!!

  • Un concerto esplosivo. Una serata ispiratissima, a cominciare da Edda!
    I FASK spaccano e lo fanno in modo sincero, gli ultimi a fare rock in Italia e a farlo col cuore in mano al loro pubblico… per bruciare tutti insieme!!! Grazie a Molinari e a Mastroianni per questa altra testimonianza

  • TANTA TANTA ROBA L’ALTRA SERA. HANNO SPACCATO DI BRUTTO. ADRENALINICI E POTENTI ! UN CONCERTO SPETTACOLARE
    CONCORDO CON LA GIORGIA, UNO DEI LORO MIGLIORI, SE NON IL MIGLIORE,DA QUANDO LI VEDO A ROMA

  • emozionante report di Molinari e belle foto di Mastrantonio, adoro i blogger ukiani!
    io non c’ero a questo concerto,è per questo che vi ringrazio…..Ora mi vado a sparare ‘a cosa ci serve’!!!!!!

  • Li adoro perché scrivono canzoni che vivo col sudore della mia fronte tutto ciò che, forse, non è la felicità!
    Bel report!

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