Eugenio In Via Di Gioia: intervista ad una band in ascesa..

Da buskers al tutto esaurito nei locali: gli Eugenio In Via Di Gioia non ne sbagliano una!

Prendete chitarra, basso, cajon, fisarmonica, tastiere e quattro giovanotti, aggiungete un pizzico di spensieratezza, un cubo di Rubik, un pubblico che li adora, mescolate con l’impossibilità di farli scazzare (nemmeno il romano “Che cazzo ve ridete?” ha funzionato), condite il tutto con dei video brevi ma divertenti, agitate con dei testi spensierati ma acuti ed otterrete gli Eugenio in Via Di Gioia!

.

Siete nati come buskers nelle vie torinesi, qual è stato il percorso che vi ha portato al sold out del Cap10100? Quando avete deciso/capito che potevate e volevate suonare nei locali?

Dalla strada ai locali: potrebbe essere il titolo di un film! Comunque è successo tutto in modo naturale e non ci abbiamo pensato neanche più di tanto. La cosa bella è che in realtà noi continuiamo a suonare come buskers, perché non vogliamo abbandonare le nostre radici.

 

Oltre che nell’aspetto tecnico e nella possibilità di avere un impianto di amplificazione vero e proprio, in cosa si differenziano le esibizioni per strada da quelle nei locali?

Oltre all’aspetto tecnico è il pubblico la vera differenza. Per strada devi attirare la gente con musiche e scene particolari, mentre nei locali sai che almeno la maggior parte del pubblico è li per te e lo devi RIconquistare.

 

Da Marzo partirà il vostro nuovo tour Big City Live di cui sono state diffuse 7 date; dobbiamo aspettarne delle altre o vi fermerete per un po’?

Meglio di così a Marzo non poteva andare: Ravenna, Torino, Milano, Bologna, Roma, Firenze e Cesena. Da grandi città derivano grandi responsabilità e sicuramente proveremo a non deludere le aspettative. Dopo questo mega giro cosa potremmo chiedere di più? Torneremo semplicemente in azione ad Aprile con sorprese inaspettate anche per noi!

 

Cambierà qualcosa nell’esibizione live di questo nuovo tour?

Prima notizia: saranno presenti nella nuova scaletta due brani inediti. Rinnoveremo lo spettacolo dall’inizio alla fine con delle perle teatrali mai provate prima: guardare per credere.

 

Qual è la formula magica che vi ha permesso, in poco tempo, di conquistare tanto pubblico e tanto successo?

Nessuna formula magica, ma solo tanto olio di gomito e voglia di fare. Di sicuro la semplicità che ci siamo costruiti suonando per strada ci ha aiutato a farci voler bene dal pubblico.

 

Il vostro disco “Lorenzo Federici” unito al calore di pubblico e critica vi ha permesso di realizzare un primo tour di 100 date in un anno; come sono cambiate le vostre vite?

Sono cambiate in meglio! Ora è la nostra attività primaria e si spera un giorno che possa diventare un lavoro vero e proprio.

 

Cosa potete anticiparci del video di “Noi adulti” che uscirà tra poco?

Sarà un bel videoclip! L’unica cosa che si può anticipare è che sono presenti anche dei nostri fan!

 

Avete vinto il Premio della Critica nell’edizione del premio “Sotto il cielo di Fred” del 2014 e suonerete in una delle serate della semifinale dell’edizione di quest’anno; avete un messaggio e/o un consiglio da dare ai tanti artisti in gara in questa edizione del premio?

Vogliamo dire una cosa: si impara molto di più dalle sconfitte che dalle vittorie! Noi ne sappiamo sicuramente qualcosa!

 

Qual è l’immaginario che sta dietro la vostra musica e dietro le vostre esibizioni live?

Nessun tipo di immaginario, solamente una gran voglia di suonare e di far divertire, ma soprattutto di far riflettere.

 

Ci raccontate un pregio ed un difetto di ognuno dei componenti del gruppo?

Eugenio è creativo ma allo stesso tempo sbadato, Emanuele è poliedrico ma ritardatario, Paolo è organizzato ma permaloso e Lorenzo è pragmatico ma pigro.

 

È innegabile che abbiate un approccio alla musica e alla vita molto “sciallo” e di presa a bene, ma non vi capita mai mai mai di stare scazzati? (..che a Roma si direbbe molto più prosaicamente “Aò, ma che cazzo ve ridete?” con l’immancabile mano “a cucchiara” davanti la bocca).

Capita che siamo scazzati, ma cerchiamo di essere così solo fra noi e farci passare quello scazzo con una bella suonata e con pensieri positivi!

 

Eugenio si esercita di più a risolvere i cubi di Rubik o a suonare?

Mmm… Potremmo dire che è molto bravo a risolvere cubi di Rubik!

 

Giorgia Molinari

 

Una prova che dimostri che Eugenio è molto bravo a risolvere i cubi di Rubik la trovate qui:

 

Share Button
More from Giorgia Molinari

Colapesce/Alessandro Baronciani: intervista su Concerto Disegnato..

Comics On My Back [Rubrica] > Licenziose contaminazioni tra musica e fumetti...
Read More

6 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.