Daniele Celona @Le Mura (Roma) – 03/2016

Credo nella puntualità, che ha poco a che vedere col destino...

.«Puoi mordere la verità
nel solco delle labbra
tra il suono e l’eleganza
di un morbido silenzio»

 


Daniele-Celona--3 Credo nella puntualità
. Non in quella dei treni in partenza o degli appuntamenti in orario. Figuriamoci, sono sempre in ritardo. Credo nella puntualità degli incontri e delle scoperte.
Macino più di cinquanta chilometri in macchina, cammino per raggiungere via di Porta Labicana, accompagnata da un vento gelido e dalle gocce di una pioggia che stenta a cadere ed arrivo a Le Mura con largo anticipo, stranamente, con la stessa curiosità di una bambina al primo giorno di scuola. L’attesa del concerto di Daniele Celona è piacevolmente accompagnata dalle note di un giovane cantautore romano, Rosso Petrolio.

Appena Daniele e la sua band salgono sul palco, la sala è ormai piena di persone raccolte pronte ad accogliere le parole del primo pezzo, “V per settembre“, e a battere le mani a tempo cantando “Amantide“, il secondo. Il concerto inizia così, con l’eco di quelle parole urlate così forte per buttare via quel veleno che, per qualche ragione, ognuno di noi porta un po’ con sé: «Lo so, lo so che sopravviverò ma non oggi. Lo so che è solo un attimo ma che Dio mi bruci così. E vaffanculo alle mie mani che non ti ricordano più e vaffanculo ai miei polmoni che non ti respirano più». Ed è qui che la differenza tra ascoltare e sentire diventa nettaDaniele-Celona--4

L’energia della batteria di Mario Rossi, accompagnata dalle quattro corde di Marco di Brino e dalle chitarre di DavideInvena” e Daniele introduce immediatamente il terzo brano, “Precarion“, che con la lama di un’ironia disarmante distrugge le catene di quell’instabilità cronica, che ci stiamo abituando a considerare normale. «Non correre! Non spingere! Sei giovane! Sei il re del mondo! Ah, sì? Non me ne ero accorto».

È con la stessa ironia che “Acqua“, il quarto pezzo, sviscera amaramente le contraddizioni delle mancate comprensioni: «E tu che a malapena hai il tuo smalto da abbinare pensi di capire?! Acqua, acqua, non vedi manco il sole, figurati il mio cuore! Acqua, acqua, non trovi due parole scolpite nella pietra! Acqua, acqua!», si canta ormai all’unisono.
Tra comprensione e denuncia («Nella provincia più profonda cos’altro dovresti fare? Drogarti? Scopare? Diventare un militare o un minatore: il colmo per chi ama l’aria»), attraverso “Sud ovest“, che ci ricorda la sacrosanta e tutta nostra libertà di scelta, passando per “Luna“, arriviamo alla tanto attesa “La Daniele-Celona--6colpa“. È un monito a prendere a schiaffi l’orgoglio, a respirare, a camminare, a percorrere strade e a correre rischi, perché la paura di perdere paralizza e toglie il fiato. «Ora mi muovo di nuovo e di nuovo non ho più niente e nessuno da difendere. Mi muovo di nuovo e di nuovo non ho nemmeno l’istinto per restare inerme». Muoversi, per non sprofondare come Atlantide, per guardare con speranza verso altri mondi possibili. Ripartire e muovere un passo dopo l’altro, al di là del noi e del mai più: «Per cancellare questo noi, che diventa poi, che diventa mai e mai diventa mai più. Diventa solo io, diventa solo tu».

Siamo arrivati alla fine: “Mille colori” ci accompagna verso “Ninna nanna“, l’ultimo pezzo della scaletta, che però non chiude il concerto. La band, dopo aver affiancato Daniele in “Sotto la collina“, lascia il palco e il cantautore ci saluta con “Quadro“. Ancora un monito, un’ultima freccia che coglie in pieno il bersaglio: «Non ti guardi più, come te lo spieghi? Alza gli occhi dai tuoi piedi! Se in piedi stai, in piedi sei».

Credo nella puntualità degli incontri e delle scoperte, dicevo. Credo nella puntualità delle parole e della musica. Credo nella puntualità, che a poco ha che vedere col destino.
«Lascia le tue mani nella pioggia, resta così, immobile, nell’alba»

 

Veronica Della Vecchia

Foto: Sofia Bucci

 

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8 Comments

  • Daniele Celoni è fantastico! E leggere i report di Uki e’ sempre un’esperienza emozionale. Complimenti a Veronica Della Vecchia.

  • bellissimo report,scritto col cuore delle emozioni e le parole dell’artista. su uki sempre cose belle belle come la ” bellissima ” veronica
    daniele celona e’ tra le cose piu’ belle (ancora!!) ascoltate negli ultimi tempi

  • L’Amore esiste. Urlato, tradito, strappato, liberato. Daniele è tutto questo. E urlarlo con lui è la Bellezza, perché esiste. Si può toccare. Con tutto il raffreddore addosso, come diceva lui, l’anima e le corde vocali spezzate, perché io non ci arrivo a quelle tonalità, è una catarsi vera.
    Regalatevi i suoi dischi, i suoi concerti, i suoi abbracci da orso. Fanno bene al cuore, all’anima, agli occhi.
    Liberaci dal male. Amen.

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