conCorto – Concorso per Corti Teatrali @ Teatro San Genesio (Roma) – 06/2019

Finale della terza edizione del concorso per corti teatrali riservato a testi teatrali editi e inediti di qualsiasi genere e tipologia, della durata massima di 20 minuti

Dal 30 maggio al 2 giugno 2019 è andata in scena al Teatro San Genesio la terza edizione di conCorto, Concorso per Corti Teatrali. Un bel progetto volto a favorire la sperimentazione di nuovi linguaggi e promuovere nuovi autori teatrali. Il concorso, al quale sono stati ammessi dopo un’attenta selezione dodici corti teatrali si è svolto in quattro serate, con la serata finale che ha visto per protagonisti quattro corti:

– “Legami (in)Felici” – Liberamente ispirato a “Metti, una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi diretto e interpretato da Eugenia Faustini e Paolo Marconi;
– “Lo Sciuscià” – scritto, diretto e interpretato da Marica Pace;
– “Se telefonando” – testo e regia di Stefano Cangiano con Francesco Pietrella, Lorenzo Guerrieri, Maria Luisa Zaltron;
– “Io sugno” – scritto, diretto e interpretato da Davide Paciolla.

A vincere il Primo Premio è stato “Se telefonando“, senza dubbio la sorpresa della quaterna dei finalisti. Opera originale, vivace ed onirica. La Sceneggiatura è originale, il che lo rende ancora più attraente. Ampi gli omaggi, soprattutto nella creazione dei personaggi al fumettista Andrea Pazienza e nella messa in scena. Il modo di raccontare la storia è figlio naturale di Nanni Moretti e perfino a un primo Gabriele Muccino, per il senso di claustrofobia e il bel ritmo incalzante delle battute urlate ed attese. Il trio di attori, sempre a suo agio, è stato capace di occupare il palco, in una maniera perfetta, regalando un’esperienza coinvolgente al pubblico.

Altri due premi, quello della Giuria Popolare e quello della Migliore interpretazione, sono andati a Davide Paciolla, con “Io sugno“, con assoluto mio consenso. Paciolla ha scritto diretto e interpretato questa opera, personale ed allo stesso tempo universale. L’attore è straordinario sul palco, un fiume in piena, capace di emozionare, giocare con le parole e con i suoni. Accompagnato dalla sua chitarra al collo, è un mattatore, più Gassmiano che mai, come una delle tante voci che lui imita. Si ride e si riflette. Molto. Infiniti i suoi giochi con tutte le possibili figure retoriche, tanta la vita e tanta la letteratura esistente e persistente nella sua voce. Paciolla intrattiene, diverte e coinvolge. A chi gli diceva di smettere, digli di non abbracciarti in futuro. E proprio il futuro di questo ragazzo è quello che io vedo, con la più assoluta certezza, il più roseo. In bocca al lupo.

Non premiati, sono stati gli spettacoli: “Legami (in)Felici” e “Lo Sciuscià“. Ma anche loro una nota di merito.
Il primo, partendo da una base fortissima e validissima come l’opera di Patroni Griffi – firmata anche da un giovane Dario Argento – grazie alla capacità attoriale dei due protagonisti riesce a mettere in risalto due mondi completamente diversi e capovolti rispetto alle classiche regole di gender.
Sebbene distanti, sebbene completamente in preda a un’attrazione/repulsione i due giovani finiscono per domandarsi chi realmente sono. Senza forse giungere a una risposta/risoluzione.
Lo Sciucià” di e con Marica Pace, narra una storia classica. Il viaggio temerario a inizio Novecento di un giovane ragazzo del sud Italia verso la terra promessa, gli Stati Uniti. È forse proprio la storia alla base il punto debole del pezzo, perché in realtà Marica Pace è sorprendente sul palco. Ragazza con enormi capacità dialettiche; forte, espressiva e dinamica, Marica è riuscita da sola a reggere una storia un pelino debole e dall’odore di deja-vu che culmina con una riflessione-parallelismo, forse scontata e preannunciata. Le situazione attuale sulla migrazione nordafricana in Europa. Riflessione preannunciata, ma non per questo inutile! Anzi validissima, e ringrazio comunque le persone come Marica, che tengono alta l’attenzione su certi temi e l’etica in un teatro che deve sempre far pensare.

Infine è stata data una Menzione speciale per l’impegno civile allo spettacolo: “Voci” – testo e regia di Sara Parolai con Elisa Becce e Fabio Dessi.

Gabriele Edoardo Mastroianni

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