Buon Compleanno Goonies!

30 anni fa la mitica avventura alla ricerca del tesoro di Willy L’Orbo

Cosa è rimasto di quei (cinematografici) anni ’80?
Anni indimenticabili e iconici di un’epoca davvero ottima, che è stata caratterizzata da un senso profondo di nostalgia canaglia e dallo slancio verso l’ampliamento dell’immaginario avventuristico e fantastico.

Una mappa del tesoro, dei super cattivi disposti a tutto e dei ragazzini che lottano per il proprio futuro. Sono solo alcuni degli elementi che hanno reso “I Goonies” uno dei film per ragazzi più amati al mondo.
La pellicola uscì il 7 giugno 1985, perfettamente 30 anni fa. Un film di Richard Donner la cui sceneggiatura fu ricavata da un soggetto di Steven Spielberg, che fu anche il produttore del film.

I protagonisti sono dei bambini-adulti: mentre le loro case stanno per essere demolite per far spazio a un campo da golf, loro cercano di ristabilire le sorti delle loro famiglie, buttandosi in una moderna caccia all’Isola del tesoro.
Sono dei ragazzini che devono sostituirsi al mondo adulto per poter provvedere economicamente al loro futuro. Gli adulti non ce la fanno? Ci pensano i giovani. Mamma e papà dei Goonies non esistono fino al finale.

Questi ragazzini elaborano presto l’accettazione della diversità (l’amicizia tra Chuck e il figlio deforme di Ma’ FratelliSloth) laddove il mondo degli adulti è sempre pronto a sparare a vista in prossimità di un supposto mostro.
Non solo questa banda di loser riuscirà a produrre un profitto economicamente sbalorditivo, ma fanno la storia libererando un galeone pirata dalle nebbie della leggenda.
I Goonies esalta il cinema di evasione retro con Errol Flynn e Douglas Fairbanks (come aveva già fatto “I Predatori dell’Arca Perduta” con lo Stewart Granger de “Le Miniere di Re Salomone” del 1950) attraverso scampoli trasmessi in Tv di “Captain Blood” (1935) e citazioni da “Lo Sparviero del Mare” (1940). I Goonies ci dice inoltre che i film di pirati sono meglio del gangster movie: i pittoreschi fuorilegge del passato rappresentati dai bucanieri (in Willy l’Orbo risiedono molte tracce dei Long John Silver e Capitano Flint de “L’Isola del Tesoro” di Stevenson) sono contrapposti al gangster movie che dal massacro di San Valentino (c’è un inseguimento da “A Qualcuno Piace Caldo” visto da Mouth in Tv all’inizio) passa alla gang edipidica guidata da madre sanguinaria (la Banda Fratelli).

 

I Goonies è praticamente venerato da moltissime persone nate o cresciute negli anni Ottanta, ma ci sono cose che anche i più affezionati non conoscono, anche perché negli anni del grande successo del film erano molto giovani: e la mamma non poteva spiegargli nulla, visto che era «andata al mercatino a comprare i pannolini per noi ragazzini».
Alcune curiosità riguardano Willy l’Orbo e la sua mappa.
Quelle macchie rosse sulla mappa di Willy? È sangue. Sangue umano. In un’intervista radiofonica, il production designer del film, J. Michael Riva, ha rivelato come poco prima di girare le prime scene con la mappa, quest’ultima non gli sembrasse sufficientemente vecchia. Perciò la inguacchiò nella sua camera d’albergo con del caffè e, non trovando della vernice, con un po’ di sangue. Il suo.
Probabilmente ignorando la cosa, Sean Astin si portò a casa la mappa alla fine delle riprese, con il beneplacito della produzione. Solo che anni dopo la madre, trovando quello straccio incartapecorito e macchiato, lo prese per una cartaccia e lo butto via.
La testa di Willy l’Orbo si trova ancora nell’ufficio di Richard Donner. Il nome completo di Willy l’Orbo, anche se nel film non viene rivelato (sulla mappa si legge solo il suo nome da pirata in spagnolo), è William B. Pordobell.

Da allora sono passati trent’anni ma il successo non accenna a calare, tanto che da anni si parla di un sequel, che come in ogni caso simile, suscita reazioni contrastanti. L’originale pare sempre irraggiungibile e la paura è che il secondo tentativo non possa esserne all’altezza.

Katia Valentini

 

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