Brunori Sas @Villa Ada (07/2014)

Qualcuno aveva la chitarra, la suonava… tutti gli altri… cantavano

Se esiste un concerto che esprime l’estate, con i suoi sentimenti contrapposti, di eros e thanatos, di inizio e di fine è quello di Brunori Sas. Il più bravo e completo cantautore italiano degli ultimi anni. E poi… ha concesso un’intervista in esclusiva solo al sottoscritto, come non adorarlo!

 

Ragazzi, uno SHOW MAN. Il più grande spettacolo dopo una gang-bang. Il top dell’humour. Ma ora basta con gli inglesismi. Al massimo in onore di Brunori possiamo usare occitanismi, ma basta così.

Brunori Sas e la sua band ieri sera a Villa Ada ci hanno fatto passare davvero una bella serata, di quelle difficili da dimenticare per le tante emozioni che ci è riuscito a trasmettere da sopra al palco. Gioia, lacrime, sorrisi, euforia, risate. Abbiamo vissuto uno sdoppiamento, triplicamento, quadruplicamento etc etc.. della personalità per assecondare le nostre emozioni e sensazioni. Ed insieme a noi, anche Brunori stesso ha fatto la stessa fine.

 

Come ha detto lui a inizio concerto (vado a memoria): «Allora, stasera il concerto è suddiviso così: 1 ora e mezza di musica da lacrime e fazzoletti, poi un un intervallo di 1 minuto e 30 di heavy metal (e l’hanno fatto davvero NDR), poi di nuovo musica strappalacrime e spaccacoglioni e infine iniziano 30 minuti di parte gioiosa».

Le sue personalità quali erano? Erano sempre lui ..è proprio questo che ci piace. Uno che sa farti ridere e un momento dopo farti piangere (io non ho pianto NDR, Boys don’t Cry dicevano dei bravi ragazzi anni fa), che sa farti immedesimare in uno dei suoi tanti Poveri Cristi, in tutti e in nessuno; che sa farti pensare e non farti pensare a nulla. Ok ora con queste ultime righe sto cercando di rubare il lavoro a Fabio Volo, quindi riscriviamo il pensiero in maniera meno smielata: è uno che sa farti pensare che a domani non ci arrivi per quanti coltelli (Bukowski colto?) hai bloccati dentro… uno che allo stesso modo ti fa dimenticare tutta la merda che ti affligge e ti lascia guardare al presente, alle tue difficoltà e al futuro con speranza e ottimismo.

‘Mazza, voi direte, Brunori fa tutto ciò? Ma che è un santone? Beh forse stiamo esagerando, forse è semplicemente un cantante che non merita il successo che ha; anzi fischiamolo e urliamogli contro, buuuuuuuu (scena avvenuta veramente, durante il concerto, ha chiesto di essere fischiato e buuuato il più forte possibile dopo un volontariamente sgangherato assolo di chitarra).

Un’improbabile fusione fra Fiorello (quando era in forma), De Gregori e il giudice Santi Licheri. E incredibile ma vero, in questo miscuglio surreale tutte le parti prendevano il loro posto ed usciva fuori lui; un figlio del falò di ferragosto. Quando si condensano sentimenti di inizio, di maturità e di fine.

Tante le canzoni cantate in un’ora e mezza di concerto, dove ha concesso un ricco bis.  Le più cantate: “Kurt Cobain“, “Mambo Rivoluzionario“, “Italian dandy“, “Paolo“, “Lei, lui, Firenze“, “Una domenica notte“, “Fra milioni di stelle“. Se non lo conoscete scegliete pure a caso qua in mezzo e non ve ne pentirete. Aspettate ma fra queste ne manca una… ah si, “Guardia ’82“. Quando è partita ci si è abbracciati come intorno a un falò. Qualcuno aveva la chitarra, la suonava… tutti gli altri… cantavano.

 

PS: Gustatevi l’intervista che Brunori ha concesso in esclusiva a noi di Ukizero.

PPS: Caro Dario non hai cantato “Il Pugile”. Non lo fare mai più. Saluti.

Gabriele Edoardo Mastroianni

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