Boris Ramella: il temporale estivo di “Non riesco a dormire”

Solare nel mood ma amaro nelle parole, il debutto del cantautore ligure parla di fallimenti e disillusioni, di sogni infranti e amori sfumati. Ma anche di speranza e dell'aspettativa di tempi migliori...

La malinconia estiva. Fuori c’è un sole che spacca le pietre e dentro c’è la pioggia, una tempesta emotiva, intima.
Con questo primo lavoro Boris Ramella butta fuori tormenti e dolori, puntando ad un momento di rinascita, dritto verso uno spiraglio di luce che illumini il percorso. E lo fa con ritmiche leggere, quasi scanzonate: inutile in fondo abbattersi, qualcosa di buono prima o poi arriva. L’attesa di una schiarita, di un cambiamento del clima all’interno.
Di un sole nel cuore.

Un cantautorato semplice che parla di quei fallimenti e disillusioni quotidiane, di sogni infranti e amori sfumati. Ma anche di speranza, dell’aspettativa di tempi migliori.
12963683_1061375717263636_4208069692021190486_n Tra sonorità semplici ed essenziali e toni spensierati, senza tanti giri di parole e con una voce delicata quanto la musica che l’accompagna, l’artista ligure sembra aver già le idee chiare, una sua personalità solida, un modo del tutto suo di comunicare sentimenti, evocare immagini con le canzoni.
Da “Dentro casa“, poetica traccia d’apertura realizzata insieme a Giuliano Dottori, a “Quasi intelligenti“, brano più elettrico ed incalzante alla Max Gazzè, dalla ballabile “Mostri” alla riflessiva “Fantasia di pecora“, dalla vera hit del disco “Lasciamoci un attimo” (c’è lo zampino degli Ex-Otago) in cui la vivacità del ritmo contrasta con il testo avvilito all’ironia di “Figlio di un cane“, dalla progressiva “Quasi Ernesto” che viene spezzata da un misterioso intermezzo a “App“, conclusivo pezzo strumentale in cui chitarra, batteria e tastiera giocano dolcemente in libertà: “Non riesco a dormire” è virtuoso nella sua purezza, schietto ma morbido, elaborato ma mai esagerato, piacevole ed elegante.
Solare nel mood ma amaro nelle parole, l’album è un temporale estivo, gocce di malinconia nel caldo avvolgente.

Un artista che ha fatto centro al primo colpo. Un disco introspettivo nel quale siamo tutti coinvolti.
Un sottofondo ideale per darci coraggio nei momenti bui.

 

Francesca Marini

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