Arriva l’Ufficio di Scollocamento… per cambiare vita!

Uno Sportello che ti accompagna passo dopo passo verso il sogno di voler cambiar vita

Emanciparsi dalla  “droga” imperante della cultura del lavoro!

 

Sei stanco del tuo lavoro? È più il tempo che passi a lavorare che ad assecondare le tue passioni? Non lavori per vivere, ma vivi per lavorare? È ora di darci un taglio! Oggi nasce l’Ufficio discollocamento”.

Ebbene si, nasce l’ufficio di scollocamento per “disintossicarsidallo stile di vita sbagliato come ansia, lavoro eccessivo, ecc…
L’idea è di Simone Perotti e Paolo Ermani, questo nuovo ufficio nasce per chi è insoddisfatto e vuole cambiare vita, a chi pensa di sottrarre troppo tempo alla vita per lavorare.
Non ci saranno moduli da compilare o liste, ma percorsi per riappropriarsi della propria vita.
Questa voglia di cambiamento è anche dettata dalla crisi economica che il nostro Paese sta vivendo in questo momento, la voglia di trovare altre opportunità, di fare “fortuna” in un altro campo.
Sono coinvolti in questa iniziativa, psicologi, ma anche avvocati, ed esperti del lavoro, oltre alle “persone nuove” ovvero quelle che già hanno cambiato vita!
E di cambiare vita ne sa qualcosa proprio uno degli ideatori di questo ufficio, infatti, Simone Perotti, quattro anni fa “ha detto basta” ed ha cambiato vita scrivendo tre libri (“Adesso basta“, “Uomini Senza Vento“, “Avanti tutta“), che hanno fornito l’idea proprio per l’ufficio di scollocamento.
Insomma questo ufficio non solo ci permetterebbe di staccare la spina, ma anche di guardare al futuro con occhi diversi, magari un futuro pieno di opportunità lavorative! Perché no?

Sara Di Marzio

FONTE: Nasce l’Ufficio di Scollocamento: un percorso a tappe per cambiare vita

Simone Perotti annuncia la nascita dell’Ufficio di Scollocamento

http://youtu.be/sIAAigcJBL4

Share Button
Written By
More from ukizero

ComicsReport: Motta @ Monk (Roma) – 03/2017

Un live report a suon di vignette
Read More

8 Comments

  • Il Programma nasce da qua:
    Spesso la propria attività lavorativa non soddisfa, perché non è in linea con le proprie passioni più profonde, i propri valori e interessi, o perché assorbe tutto il tempo e le energie. In alcuni casi il super lavoro crea una dipendenza, tanto che i cosiddetti workaholics perdono la connessione con le proprie esigenze profonde.
    “Collocare” tutti i membri della società non è un successo se per loro il lavoro non ha un significato.

  • bè ke devo dire….in tempo di crisi è già difficile mantenersi il proprio di lavoro…non sarebbe una cattiva idea uscire dalla noia quotidiana e cercare idee nuove x "sbarcare il lunario"

Rispondi a Payol Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.