“Alcol, Schifo e Nostalgia”… ed è subito Voina [Intervista]

Col videoclip di "Ossa" la band si conferma essere una delle voci più dirompenti dell’indie rock nostrano

A poco più di un mese dalla pubblicazione del nuovo album “Alcol, Schifo e Nostalgia” su INRI (già label di Levante, Linea 77, Bianco, etc.), i Voina escono col nuovo singolo ben rappresentativo del loro grunge/rock molto convinto, compresi i testi che scavano fino all’osso di speranze negate.
Hai presente quando dopo una sbronza ti svegli e la realtà fa schifo?”: cosa vi fa così schifo esattamente?

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In realtà in quel particolare punto si parla della sensazione che ti lascia il famigerato hangover, e chiunque l’abbia mai provato sa perfettamente di cosa parlo.
Comunque per rispondere alla tua domanda: non credo si possano enumerare tutte le cose che ci fanno schifo, potremmo metterci mesi. Te ne dico due totalmente a caso: Maria De Filippi e il Baseball.

 

In “Alcol, schifo e nostalgia” dipingete uno scenario molto cupo, infelice. C’è molta rabbia ma anche molta malinconia. Da dove si deve partire secondo voi per poter costruire una realtà più luminosa in questi tempi così tormentati?

Si parte proprio da questa rabbia e da questa malinconia. La felicità, in qualunque modo la si intenda, è un momento di stallo, di quieta gioia, la famosa pace dei sensi. Le emozioni negative sono invece fonte di movimento, di crescita, di lotta, di cambiamento. Troppo spesso si fugge da questi sentimenti perché non sono socialmente accettabili. Ci si nasconde dietro un velo di simpatia e di finta calma per non disturbare il flusso delle persone che ci circondano. Noi pensiamo che questo sia un grande errore. Si ricomincia da qui, dai nostri difetti, dai nostri mostri.

 

Venite da Lanciano, un paese dell’Abruzzo in provincia di Chieti. Durante i vostri tour in quale città avete ricevuto maggior calore da parte del pubblico?

Guarda non c’è una città sopra le altre. Sicuramente le grandi città, grazie all’enorme bacino d’utenza, ti permettono di avere sotto il palco un numero maggiore di pazzi scalmanati che cantano le canzoni e si prendono a gomitate per tutto il concerto. Che poi sono sempre loro a fare la differenza tra un concerto mediocre e uno particolarmente a fuoco. Ma dobbiamo anche ammettere che alcune date in alcune province sperdute sono state davvero meravigliose. Quel disagio da provincia italiana è davvero inarrivabile.

 

Qual è la cosa più bizzarra che vi è capitata in giro per l’Italia fino ad ora?

Ce ne sono troppe ed alcune non pubblicabili su nessun mezzo di comunicazione. Comunque una delle ultime che abbiamo fatto è stata quella di accendere, nel backstage del Supernova a Genova, una brace per cucinare degli arrosticini. Immagina cosa avranno pensato tutti quelli che hanno visto noi, completamente sbronzi, che accendiamo un fuoco, in un backstage alle due di notte, per rimpinzarci di carne di pecora. Poi naturalmente tutti hanno favorito con gioia. Follie Abruzzesi.

 

Cosa ascoltano i Voina?

Siamo quattro teste pensanti cresciuti con ascolti piuttosto variegati, se non opposti, tra di noi e quindi sarebbe piuttosto complicato descrivere le varie preferenze. Comunque posso dirti che a causa dell’arretratezza dell’impianto audio del nostro furgoncino (digerisce solo audiocassette), in tour ascoltiamo solo musica davvero imbarazzante. Due nomi su tutti: Bon Jovi e Venditti.

 

Francesca Marini

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